STOP ALLE ORDINANZE 1°

Scritto da administrator on Jan 27 2011
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Da " La Repubblica" del 26 gennaio 2011.

(di Oriana Liso)

Il Comune fa marcia indietro è stop al coprifuoco nei locali

Stop alle ordinanze coprifuoco. I provvedimenti che, da marzo scorso in poi, hanno imposto ai locali di diversi quartieri a rischio di Milano la chiusura anticipata — tra molte polemiche e altrettanti ricorsi al Tar — sono arrivati alla scadenza, fissata per lunedì. E il Comune, dopo qualche tentennamento, è arrivato a una decisione: basta con le ordinanze che anticipano gli orari di chiusura di bar, discoteche, phone center, Internet point e venditori di kebab nelle zone di via Padova, via Sarpi, via Imbonati-piazzale Maciachini, la Comasina, zona Corvetto-corso Lodi.

«A due giorni dalla data fissata non abbiamo ancora avuto comunicazioni ufficiali — spiega Alfredo Zini dell’Epam, la sigla dell’Unione del commercio che raduna i pubblici esercenti — ma se così fosse sarebbe una vittoria per noi, che da mesi ripetiamo che la sicurezza non si ottiene imponendo indistintamente a tutti i locali di una zona di abbassare prima le serrande, con pesanti conseguenze economiche che si riflettono anche sull’indotto».

Si va, invece, verso la proroga per l’altro capitolo di ordinanze antidegrado, quelle che riguardano l’obbligo per proprietari di appartamenti e inquilini di depositare i contratti d’affitto presso il comando dei vigili, inventate per combattere la piaga degli affitti in nero e dei dormitori di clandestini. Una regola, quella del deposito dei contratti d’affitto, che dovrebbe continuare a valere in via Padova, via Sarpi e in tre edifici specifici di viale Bligny, viale Espinasse e via Cavezzali.

Insomma si conclude, lunedì, la parte più poderosa della strategia del pugno di ferro che il sindaco Moratti e il suo vice De Corato avevano messo a punto all’indomani della rivolta etnica di via Padova, inaugurando proprio in quel quartiere a marzo le ordinanze che anticipavano (o, in alcuni casi, imponevano ex novo) le chiusure per una larga fetta degli esercizi commerciali normalmente aperti di sera. Ma sin da subito le ordinanze antidegrado erano incappate nelle maglie delle regole amministrative: il Tar, infatti, aveva stabilito che il coprifuoco si poteva applicare solo fino al numero civico 100 della via, ritenendolo inutilmente punitivo per gli esercizi più lontani. Una decisione a cui, man mano, se ne sono sommate altre simili. Perché, se finora il Tar non è ancora entrato nel merito della questione (l’udienza arriverà soltanto il prossimo novembre), finora ha sempre dato torto, o almeno corretto, i provvedimenti di Palazzo Marino, ogni qual volta singoli commercianti sostenuti dall’Epam avevano fatto ricorso.

Dopo alcuni locali di Imbonati e Comasina, a dicembre i giudici amministrativi avevano bocciato il Comune anche per corso Lodi e piazzale Corvetto, accogliendo la richiesta di tre esercenti (ma limitando solo alle loro insegne l’applicazione dell’orario allungato). La motivazione ricalcava i precedenti provvedimenti: «L’ordinanza impugnata — scrivevano i giudici — in quanto atto destinato alla generalità dei soggetti dell’area Corvetto-Lodi, può comportare un ingiusto danno per gli esercizi commerciali che non sono fonte di turbamento attuale della quiete pubblica».

A Capodanno poi, su richiesta dell’Epam che lamentava un grave danno economico alle attività, Palazzo Marino aveva sospeso le ordinanze, permettendo anche ai locali delle zone coinvolte di poter accogliere i clienti fino alle sei del mattino. Ora, dopo aver portato il tema anche al tavolo per la sicurezza in prefettura, per capire se ci fossero margini per una proroga soft delle ordinanze, Palazzo Marino avrebbe deciso di chiudere la partita, forse anche in attesa di un nuovo regolamento comunale sugli orari che valga per tutta la città.

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Aggiornato il: Feb 16 2011 at 7:35 PM

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